RFI: no al licenziamento repressivo di Viterbo. Se tocchi uno, tocchi tutti
Mercoledì 21 settembre scorso la dirigenza RFI DOIT Roma ha licenziato in tronco un collega del Nucleo Manutentivo Armamento di Viterbo: un licenziamento brutale, senza preavviso, basato su una contestazione disciplinare consegnata 8 mesi dopo i fatti imputati. Un provvedimento disciplinare gravissimo, enormemente sproporzionato rispetto a qualsiasi valutazione si voglia fare di fatti così tardivamente contestati. Il lavoratore ha fornito sensati e puntuali argomenti di chiarimento a discolpa sua e dei colleghi coinvolti nei fatti medesimi, che sono stati sanzionati invece con pene più “lievi” a colpi di 8 e 10 giorni di sospensione: chiarimenti che sono stati completamente ignorati.
Un atto gravissimo, strumentale e intimidatorio, che segue quello dell’apprendista dello stesso impianto di Viterbo nel marzo scorso, e che ha tutta l’aria di una ritorsione. I lavoratori, infatti, alcuni mesi fa avevano richiesto ai loro rappresentanti sindacali di intervenire sulla mancanza di sicurezza sul lavoro.
Un caso che sembra costruito ad arte per colpire duro uno, per mandare a tutti i lavoratori del settore un messaggio chiaro: niente opposizione sindacale o scatta la repressione disciplinare. Non ci sarà rispetto per niente e per nessuno, neanche di un lavoratore quasi cinquantenne e della sua famiglia; nonostante l’uomo abbia lavorato per tanti anni con lealtà e responsabilità professionale, svolgendo il suo importante ruolo di tecnico della manutenzione delle infrastrutture ferroviarie nella concretezza di giorni e notti sui binari e sui cantieri di RFI.
Tutto questo accade mentre la stessa dirigenza della DOIT Roma perde la causa in tribunale dove aveva trascinato un lavoratore e RLS della manutenzione infrastrutture, dopo averlo sospeso per ben due volte a distanza di un anno, prima per 5 e poi per 10 giorni, contestandogli alcuni interventi per la sicurezza sul lavoro verso le imprese appaltatrici: una piccola ma importante notizia per tutti i lavoratori.
Anche per il caso del lavoratore ingiustamente licenziato a Viterbo metteremo a disposizione tutte le risorse della nostra organizzazione per la tutela legale e sindacale, tornando a ribadire la denuncia per l’altrettanto ingiusto licenziamento dell’apprendista nello stesso impianto.
Nei prossimi giorni saremo in grado di completare l’analisi degli aspetti legali del caso, convocando una prima assemblea dei lavoratori degli impianti DOIT Roma per discutere le iniziative di solidarietà verso i colleghi così duramente colpiti dalla cieca repressione aziendale.
USB Ferrovie