Bologna, sciopero aeroporto Marconi: mentre la società aeroportuale festeggia la crescita degli utili i lavoratori sono senza contratto da più di sei anni
Domani venerdì 8 settembre nuovo sciopero di 24 ore del trasporto aereo a Bologna: mentre il consiglio di amministrazione del Marconi festeggia i risultati di bilancio (+13.7% rispetto al 2019 e dell’utile di 6.8 sui 4.2 milioni del 2022) le lavoratrici e i lavoratori aeroportuali continuano la mobilitazione per il contratto e per condizioni di lavoro sostenibili.
La USB ha proclamato il settimo sciopero nazionale per il mancato rinnovo del CCNL del Trasporto Aereo parte specifica “assohandlers” scaduto il 30 giugno 2017, ormai da più di sei anni.
La Pandemia prima e la Guerra in Ucraina poi hanno peggiorato in modo esponenziale le condizioni salariali, normative e di salute e sicurezza sul lavoro con carichi di lavoro sempre più pesanti dovuti anche alla continua richiesta di flessibilità da parte di tutte le aziende.
I lavoratori e lavoratrici dell’handling sono ad un passo dall’essere lavoratori poveri: mentre le compagnie aeree hanno aumentato le tariffe dei biglietti per garantirsi profitti, per i lavoratori il salario rimasto invariato da più di sei anni e le condizioni di lavoro sono di molto peggiorate.
Il mancato rinnovo del CCNL parte specifica “assohandlers”, ha definitivamente messo in ginocchio tutti i lavoratori e le lavoratrici di questo settore, alimentando un sistema che ormai da più di un anno e mezzo vede tutte le società del settore in grossa difficoltà nel reperire nuove risorse disposte a lavorare in aeroporto ed in cui anche i lavoratori con alta anzianità di servizio ed esperienza si dimettono, spesso anche per lavori precari, pur di non dover più lavorare in aeroporto con carichi di lavoro massacranti e turnazioni insostenibili.
USB Bologna