Sciopero TPL del 27 novembre: incontro con Salvini, il ministro insiste sulla precettazione, ma 24 ore sono il minimo per rivendicare diritti
Si è da poco concluso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un incontro tra le organizzazioni promotrici dello sciopero del Trasporto Pubblico Locale previsto per il 27 novembre, tra cui l’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato, ed il ministro Salvini con la presenza anche delle associazioni datoriali.
In questa sede è stato ribadito dalle organizzazioni promotrici come lo sciopero del 27 novembre rispetti tutti i crismi di legge, nel quadro di una legislazione antisciopero che, lo ricordiamo è quella più restrittiva d’Europa e limita fortemente la possibilità di scioperare. Non ostante questo il Ministro si è comunque riservato di decidere per un suo intervento, con una precettazione che vorrebbe ridurre a poche ore lo sciopero del TPL.
Ma per i lavoratori del TPL che subiscono da anni mancanza di sicurezza sul lavoro, bassi stipendi, appalti e subappalti, serve un’azione di sciopero vera, di 24 ore, per rivendicare i propri diritti.
USB e le altre sigle promotrici non faranno un passo indietro sul diritto di sciopero, riconosciuto dalla costituzione e che oggi subisce continui attacchi. 24 ore di sciopero sono il minimo per rivendicare i diritti e far sentire la voce di lavoratrici e lavoratori, ricordiamo che nel caso del TPL, le fasce di garanzia fanno si che durante lo sciopero siano previste comunque dalle 6 alle otto ore di lavoro
Unione Sindacale Di Base – Lavoro Privato