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Quello accaduto sabato a Torino, dove diverse forze politiche da Forza Italia al PD, dalla Lega ai Radicali, capeggiati da esponenti come Toti, Gelmini, Martina, Chiamparino Molinari e attorniati da numerose liste civiche che, coaudiuvando il lavoro delle ormai famose Madamine Sì TAV, sono riusciti a portare diverse migliaia di persone in piazza, fa riflettere molto e pone singolari contraddizioni.
Senza scendere nell' annosa discussione dell’utilità o della valutazione costi benefici della TAV, o degli interessi di banche e imprese sulla vicenda, fa riflettere molto se, parlando di Trasporto, valutiamo appunto le condizioni attuali del trasporto pubblico nella città di Torino e comuni limitrofi.
Da anni ormai abbiamo assistito al taglio delle risorse per il trasporto pubblico e al conseguente decadimento del servizio in tutta la provincia. Stiamo assistendo al valzer di responsabilità tramite articoli sui giornali tra la vecchia e nuova amministrazione comunale e aziendale, a bus incendiati per la città, a mezzi fermi ad ogni angolo, ad aumenti tariffari, che sempre invogliano (chi può permetterselo) l’uso della propria auto.
Il maggior traffico privato a sua volta, provoca l’aumento delle polveri sottili e di conseguenza l’inutile e puntuale blocco del traffico privato imposto dal comune.
A questo punto, sarebbe normale chiedersi "come bisogna muoversi?", se non si può utilizzare il mezzo proprio e il trasporto pubblico che, proprio quando serve, nelle ore di inizio lezioni a scuola o di lavoro in fabbrica e uffici, è molto scarso o addirittura assente per mancanza di veicoli, e quando si ha la fortuna di intravederne uno, non è accessibile per sovraaffollamento.
Ci chiediamo il perchè della presenza di tutti quei giovani in piazza che reclamavano la realizzazione della TAV come il salvataggio del loro futuro, come mai non reclamano altrettanto sonoramente il diritto alla mobilità cittadina per poter studiare, lavorare, e muoversi in modo efficente anche per cercare lavoro?
Tutti i politici a difesa dell’opera in piazza, con Chiamparino in prima linea, perché non si mobilitano altrettanto massicciamente per reclamare un trasporto pubblico funzionale ed efficente? Dove sono in questo momento difficile di GTT e del T.P.L. in una città come Torino?
Sabato in piazza a manifestare pro TAV vi erano migliaia di cittadini che ogni giorno si trovano ad attendere ore sulle fermate di GTT e che puntualmente, all’arrivo del mezzo si lamentano, inveendo e colpevolizzando i conducenti, ma si mobilitano per reclamare la realizzazione di un’opera che se e quando sarà pronta, permetterà un collegamento con Lione con 20 minuti in meno. Poco importa se in città si attende 40 minuti l'autobus per fare 2 isolati!
Questa è l’assurdità di una manifestazione in una città ormai paralizzata, lenta, inefficente, dove il trasporto pubblico, che è paragonabile alle arterie di un corpo umano che devono necessariamente alimentare gli organi vitali, sta inesorabilente e lentamente cessando ogni attivita motoria causandone l’inevitabile e definitiva morte.
MERCOLEDI’ 16 GENNAIO 2019 USB E I LAVORATORI DI GTT SCIOPERANO PER QUESTO
Unione Sindacae di Base Trasporti- Torino