SITA SUD: LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE REINTEGRA DEFINITIVAMENTE I LAVORATORI LICENZIATI
La Corte di Cassazione mette la parola fine sulla dolorosa vicenda umana e giuridica che ha visto coinvolti 9 lavoratori licenziati dalla SITA SUD. Nel 2016 la nota società di trasporto pubblico locale su gomma, incaricò un’agenzia investigativa di controllare i suoi dipendenti fruitori dei permessi della L.104: a quella indagine seguì la decisione di punire i lavoratori con il licenziamento.
L’ Unione Sindacale di Base, Lavoro Privato e gli Avv.ti Veronica Pichilli e Gianquirino Cantalupo hanno preso in carico la tutela giudiziaria e sindacale di due dei nove lavoratori licenziati dalla SITA SUD in quanto accusati dalla stessa di aver fruito in modo illegittimo dei permessi ex Legge 104/1992.
Dopo ben tre anni di battaglia giudiziaria, nella quale il Tribunale di Salerno in primo grado già dichiarava l’illegittimità dei licenziamenti impugnati dai due lavoratori e la Corte di Appello di Salerno ne ordinava l’immediata reintegrazione, anche la Corte di Cassazione, aderendo alla tesi difensiva dello Studio Legale degli avvocati Veronica Pichilli e Gianquirino Cantalupo, ha rigettato i ricorsi proposti da Sita Sud definitivamente reintegrando i lavoratori illegittimamente licenziati.
Il 22 ottobre 2019 la Corte di Cassazione, con due sentenze, ha definitivamente confermato quanto già ottenuto dagli avvocati in Corte di Appello e dunque ha definitivamente confermato sia l’illegittimità dei licenziamenti che la reintegrazione dei lavoratori nel proprio posto di lavoro.
L’ Unione Sindacale di Base e gli Avvocati, pur dichiarando la propria soddisfazione per aver dato voce e giustizia ai loro assistiti ingiustamente accusati e licenziati, non sottacciono però che tale vicenda non solo ha coinvolto ben nove lavoratori molti dei quali oggi sono privi del posto di lavoro, ma che coloro che sono stati reintegrati comunque hanno dovuto subire una gogna mediatica essendo stati accusati anche pubblicamente da Sita Sud di aver abusato, a danno delle persone invalide, del diritto di assisterle. Infatti già da subito l’azienda ha non solo reso noto di aver proceduto ad indagare le persone beneficiarie dei permessi ma ha reso noto l’esito ed il provvedimento espulsivo effettuato sulla scorta delle indagini investigative.
Pertanto i lavoratori si sono visti non solo privare del posto di lavoro e dunque del sostentamento proprio e della propria famiglia, ma hanno dovuto subire il pubblico ludibrio essendo stati accusati di aver posto in essere un comportamento considerato e ritenuto dalla società civile particolarmente odioso in quanto perpetrato ai danni di persone già in difficoltà.
Gli Avvocati hanno commentato che l’intera vicenda ha determinato un clima di paura tra i lavoratori che assistevano disabili e che proprio questi ultimi hanno subito gli effetti deleteri di un’interpretazione limitativa della Legge che, invece, secondo la Cassazione successiva alla modifica apportata dall'art. 24 della legge n. 183 del 2010 che ha eliminato i requisiti della "continuità ed esclusività" dell’assistenza, va interpretata in senso molto più elastico e meno restrittivo. D’altra parte l’assistenza che un lavoratore fornisce al proprio parente non è limitata solo al periodo di fruizione dei permessi ma si svolge anche in quei giorni durante i quali lo stesso lavoratore fornisce la prestazione lavorativa.
Dunque gli avvocati sono soddisfatti delle due sentenze della Suprema Corte in quanto con le stesse tutti i lavoratori potranno continuare a fruire dei permessi per assistere i propri familiari bisognosi di assistenza senza vivere in un clima di paura e non correndo il rischio di perdere il posto di lavoro.
L’O.S. USB dichiara che vicende come questa, che hanno visto coinvolti numerosi lavoratori i quali nella migliore delle ipotesi hanno dovuto per anni, difendersi da accuse infondate nelle sedi giudiziarie e sociali, non giovano né a chi vive in prima persona una situazione di difficoltà, né ai congiunti, né ai lavoratori ma neanche all’azienda.
USB Lavoro Privato,Federazione Provinciale Salerno