TPER: per l'azienda l'emergenza sanitaria non esiste, nulla è cambiato dopo gli ultimi provvedimenti del governo

Bologna -

Come tutti possiamo constatare, per la direzione aziendale di TPER nulla è cambiato rispetto a prima degli ultimi provvedimenti del Governo sul contenimento dell’epidemia in atto. Sui mezzi pubblici non sono state ripristinate le segnalazioni sui posti disponibili e quelli vietati, non è stata ripristinata la chiusura della porta anteriore e le delimitazioni a protezione degli autisti, i controlli sul rispetto della nuova percentuale di riempimento al 50% non si vedono.

 

Insomma, per i responsabili di TPER nulla è cambiato: immaginiamo che siano ancora addolorati per la decisione di ridurre dall’80% al 50% i posti per i passeggeri come abbiamo chiesto da settembre. Oggi abbiamo questo provvedimento, sicuramente tardivo ma in vigore, e ci chiediamo se sia una precisa volontà da parte dell’azienda nel volere eludere con la mancanza di qualsiasi provvedimento concreto queste misure.

 

Mancano ad oggi le informazioni sulle procedure messe in atto dall’azienda riguardo il contenimento dei contatti stretti Covid positivi nel personale e i dati sul monitoraggio del contagio tra il personale e sulle sanificazioni dei mezzi. Ricordiamo che abbiamo già presentato un articolato esposto alla USL e ai NAS.

 

Anzi, a voler pensare male, ci aspettiamo che l’azienda a fronte del calo dei passeggeri stia di nuovo pensando ad una drastica riduzione delle corse per “ottimizzare” le proprie risorse. Tutto il contrario di quello che a tutela della salute pubblica si dovrebbe fare.

 

Invece, l’azienda ha trovato tempo ed energie per confermare la procedura di licenziamento per il nostro delegato sindacale, fatto grave sul quale ovviamente non siamo disposti a fare sconti. Un’azienda che continua a spendere soldi pubblici per far sorvegliare sistematicamente i propri dipendenti da agenzie private di investigazione, mentre non trova risorse per garantire il pagamento regolare delle retribuzioni a partire dalla decurtazione del salario aziendale e la mancata integrazione della cassa integrazione.

 

Chiediamo che l’azienda ripristini immediatamente le misure di limitazione del posto guida, sui posti passeggero disponibili, garantisca procedure di tracciamento dei contatti stretti e proceda con l’aumento delle corse nelle ore di punta e sulle principali linee.

 

Per la USB la situazione si aggrava di giorno in giorno, ed è anche per questo che invitiamo tutti e tutte a partecipare alla giornata di mobilitazione di sabato 14 novembre con appuntamento alle ore 14.00 in Piazza dell’Unità.

 

USB Bologna

 

Bologna 13-11-20