Trasporto aereo, martedì 20 giugno sciopero nazionale di 24 ore per l’occupazione e contro il precariato. Negli aeroporti raccolta firme sul rinnovo CCNL Handlers
L’Unione Sindacale di Base proclama per martedì 20 giugno lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il comparto del trasporto aereo. Le motivazioni alla base dello sciopero sono tese a ristabilire una base di lavoro possibile e realmente in discontinuità con i precedenti accordi e per il reale recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni. Si tratta della richiesta pressante di:
- un aumento salariale di 300 euro in linea con il recupero dell’inflazione;
- dell’indennità di vacanza contrattuale;
- del ripristino dell’orario settimanale a 37,5 ore con la fruizione delle mense e ticket restaurant adeguati a otto euro;
- della modifica dell’articolo H37 sulla clausola sociale, per il mantenimento di tutti i diritti
- salariali e normativi;
- della revisione dei turni e aumento delle ferie, per favorire una maggiore conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Sono soglie minimali ed irrinunciabili per recuperare su salari oramai ridotti all’osso, in un settore dove la durezza delle condizioni porta ad abbandoni per eccessiva fatica e mancanza di tutele adeguate.
Nella giornata di sciopero USB si mobiliterà inoltre per la raccolta delle firme sul rinnovo del CCNL Handlers, atteso da oltre sei anni, con banchetti che saranno posizionati nei terminal aeroportuali.
Il trasporto aereo cresce dopo la pandemia, tornando ai livelli del 2019, ma le paghe dei lavoratori sono basse, mangiate dall’inflazione. Dei contratti una volta ambiti nel segmento aeronautico oggi non resta più niente. Solo orari massacranti, organizzati in modo che i margini di tutela per la salute e la sicurezza siano minimali.
Un settore strategico per il Paese attende da anni una riforma che metta a punto misure contro il dumping e concorrenza sleale che porta al ribasso tariffe con le ricadute sui lavoratori, anello debole della catena del valore. Negli aeroporti e sugli aeromobili frequentemente i dipendenti di front line sono aggrediti ed insultati da passeggeri disumanizzati che pretendono dagli addetti servizi e attenzione ben oltre le loro competenze e possibilità.
Le manutenzioni aeronautiche una volta fiore all’occhiello dell’industria sono oggi semi-dismesse in un mercato liberalizzato, dove le commesse non sono più garantire dalla solida struttura che ruota intorno alla compagnia aerea nazionale, semplicemente perché questa non c’è più.
Distrutta e smembrata Alitalia, la piccola ITA è oggi dipendente dagli accordi con Lufthansa, che non garantiranno certo lo sviluppo dei suoi asset e che saranno certamente influenzati dalla decisione del Tribunale di Roma di accogliere il ricorso di 77 dipendenti ex Alitalia, restituendo loro il posto di lavoro e aprendo la strada a ulteriori ricorsi. Intanto i lavoratori dei vettori e delle compagnie low cost operano ancora con contratti ben lontani dai riferimenti tabellari del CCNL e vivono quotidianamente i disagi di turni invivibili, persino senza adeguata alimentazione.
Ecco quindi le ragioni di uno sciopero e di una mobilitazione. Cambiare passo nel settore perché l’industria aeronautica non deve essere dismessa, restituire dignità a contratti e lavoro, alzare i margini operativi di sicurezza.
USB Lavoro Privato – Trasporto Aereo
Roma 16/6/23