Trasporti Emilia Romagna, USB: su deroga a misure anti-Covid la giunta Bonaccini tace, servono provvedimenti a tutela della salute
A più di una settimana dalla decisione di derogare alle norme anti-contagio sui mezzi di trasporto pubblici della regione, la Giunta Bonaccini continua a trincerarsi nel silenzio.
Mentre le norme anti-affollamento rimangono in vigore in altri settori, per il trasporto pubblico si è proceduto ad una apertura al 100% dei posti a sedere su autobus e treni, lasciando l’obbligo della mascherina e dando indicazioni generiche sull’accuratezza della pulizia dei mezzi. Basterebbe questo dato di fatto a far emergere una mancanza di senso nelle attuali disposizioni.
In questi giorni abbiamo l’evidenza del riaccendersi di focolai nel nostro territorio e riteniamo che il trasporto pubblico abbia un ruolo centrale nel diffondersi o meno di una nuova ondata epidemica.
Davanti ai nostri occhi vediamo che ogni Regione sta adottando misure diverse che prescindono dallo stato della diffusione dei contagi, rendendo evidente la mancanza di un coordinamento nazionale e di una politica di tutela della salute pubblica basata su dati oggettivi.
Non è accettabile che tali provvedimenti siano stati presi a prescindere da confronti sindacali, necessari visto l’impatto sulle lavoratrici e lavoratori del settore, chiamati a gestire prima l’emergenza e ora questa cosiddetta fase di “convivenza” con il covid19.
Se la Giunta Bonaccini si è assunta la pesante e diretta responsabilità di forzare le norme del DPCM del 11 giugno 2020, che prevede - ad oggi - una capienza al 60%, allora deve assumersi la responsabilità di potenziare il servizio pubblico, di garantire al personale del settore il ripristino di diritti e tutele calpestate in questi mesi, di vigilare sull’effettiva sanificazione dei mezzi di trasporto.