USB diffida ATAC: contro il Covid-19 disposizioni ridicole e fuori dalla realtà, tutelare seriamente la salute di passeggeri e lavoratori (copia 1)

Roma -

USB Lavoro Privato ha più volte rappresentato ad ATAC e alle istituzioni la forte preoccupazione sull’afflusso delle persone a bordo delle vetture come disposto dalla ordinanza regionale che permette di trasportare passeggeri fino al 50% di quelli consentiti dal libretto di circolazione, tanto che insieme a Orsa TPL è stato effettuato un primo sciopero sulla questione. Non possiamo perciò che rimanere interdetti per la comunicazione aziendale, a firma della dott.ssa Bianco, che porta detto limite al 60% per gli autobus con i finestrini aperti. Quali finestrini? Il 90% delle vetture hanno aperture piccolissime, tali da non permettere un adeguato ricircolo dell’aria.

 

A tale grottesca disposizione si aggiunge la palese superficialità con la quale ATAC interviene sul tema della prevenzione del contagio da Covid-19; a fronte della enorme difficoltà di assicurare il distanziamento interpersonale sui mezzi, non si è infatti ritenuto di attivare controlli di supporto al personale viaggiante, neanche per quanto riguarda la garanzia che l'utenza indossi i dispositivi previsti. Non è logico pensare che pochi avvisi affissi all’interno delle vetture in modo posticcio (con nastro di carta) che puntualmente si deteriorano, possano essere sufficienti a garantire la prevenzione e il contenimento del virus.

 

Mentre tutti gli organismi sanitari nazionali e mondiali invitano con insistenza a non abbassare la guardia sull'utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali e sul distanziamento sociale, mentre si costruiscono corridoi di afflusso nelle stazioni e nelle aeree di assembramento dell'utenza per favorirne il distanziamento, mentre si obbliga (e si controlla) all'utilizzo delle mascherine nei negozi e nei luoghi pubblici, sui mezzi di trasporto si sceglie di non intervenire affatto o di farlo con direttive al personale ridicole e controproducenti. E questo nonostante i mezzi obblighino ad assembrarsi in spazi ridotti, con rischi elevati.

 

In tale contesto si inserisce la comunicazione inviata sui totem degli operatori di esercizio, priva di firma e senza riferimento a disposizioni aziendali, nella quale si dice che per evitare assembramenti sui mezzi non si faranno rientrare le vetture che presentano avaria del dispositivo di aria condizionata.

 

Una iniziativa che mette in serio pericolo la sicurezza e la salute degli operatori e dell'utenza a causa delle elevate temperature all’interno delle vetture riscontrabili nel periodo estivo. Un periodo nel quale la società ATAC, si è sempre puntualmente dimostrata impreparata causando il fermo di una quantità enorme di vetture. Pensare che tale ciclica e perseverante trascuratezza sui mezzi e sulla gestione del servizio possa essere risolto con provvedimenti a scapito dei cittadini e dei lavoratori è decisamente inaccettabile.

 

L'Unione Sindacale di Base fin d'ora diffida ATAC ad astenersi dal dare corso a tale comunicazione, chiedendo che venga garantita l'assistenza ai conducenti sia per quanto riguarda l'avaria dell'A/C, sia nel doveroso compito di prevenzione e contenimento della pandemia.

 

p.USB Lavoro Privato - Trasporti Roma e Lazio

Michele Frullo

 

Roma, 23 giugno 2020