USB Ferrovie: Sciopero generale 21 ottobre
Unione Sindacale di Base Ferrovie aderisce allo sciopero generale del 21 ottobre prossimo contro le politiche governative di attacco ai diritti dei lavoratori, dei pensionati, e della comunità popolare del Paese . Uno sciopero necessario per dare un segnale deciso di dissenso verso leggi come il cosiddetto Jobs Act, la controriforma delle pensioni, le politiche di privatizzazione dei servizi, della scuola, della sanità. Uno sciopero generale anche contro il tentativo di stravolgere a colpi di governo la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana e a deciso sostegno del NO nel referendum del prossimo 4 dicembre.
I ferrovieri arrivano a questo importante appuntamento innestandovi il loro percorso di lotte già aperto da tempo contro il progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza, contro le politiche di disoccupazione nelle società del Gruppo FSI e la privatizzazione del settore, contro l'innalzamento dell'età pensionabile e la politica repressiva societaria.
L'attuale vertenza contro l'ulteriore arretramento contrattuale previsto dal rinnovo del CCNL, sta dimostrando che tra i ferrovieri è ancora viva la capacità di mobilitarsi, per una reale difesa dei diritti acquisiti quanto di una visione delle ferrovie quale bene comune del Paese.
Una capacità che si fonda sulla critica consapevole della funzione di copertura che hanno avuto i sindacati firmatari e complici sul dispiegarsi dell'attacco a diritti e tutele acquisiti; così che oggi ci si ritrova a sgobbare sui treni con turni di 10 ore, nella manutenzione con il personale ridotto all'osso a fare notti su notti, nelle stazioni a nastro continuo e sui riposi, negli uffici nell'incertezza e nell'accumulo delle mansioni; mentre il governo del Paese e quello delle società del Gruppo FSI presentano in pompa magna un piano industriale che a parole fa faville di efficienza e sviluppo, nella pratica è ancora giri di vite sulle condizioni di lavoro e di cittadinanza; e ancora complicità sindacale dei firmatari.
La volontà, dichiarata nel suddetto piano industriale, di centralizzare il controllo sulle società di gestione del trasporto (ferro/gomma), alla luce di quanto già visto con gli accorpamenti societari, in Emilia Romagna con Tper e Busitalia in diverse altre regioni, più che allo sviluppo del servizio pubblico punta a vincolare i diversi settori in una spirale involutiva delle garanzie contrattuali, favorendo la privatizzazione e la precarietà dei rapporti di lavoro. Anni e anni di politiche di privatizzazione e svendita delle aziende pubbliche di servizio e dell'industria hanno palesemente e definitivamente dimostrato che, oltre al peggioramento delle condizioni di lavoro, a finire sotto attacco sono i diritti di cittadinanza, come quello alla mobilità, all'istruzione, alla salute; e tutto questo è già un unico grande attacco alla Costituzione della Repubblica e alla democrazia stessa dello Stato.
Lo sciopero generale del 21 ottobre prossimo e la manifestazione nazionale del 22 a sostegno del NO al referendum costituzionale rappresentano l'innalzamento del livello di contrasto politico sindacale all'impoverimento popolare e all'involuzione democratica del Paese, un contrasto che nei prossimi mesi dovrà farsi ancora più deciso e organizzato, in ogni realtà lavorativa come nei territori delle città.
Unione Sindacale di Base Ferrovie evidenzia il forte legame storico tra i ferrovieri e lo sviluppo della democrazia italiana, così come il decisivo impulso che questi hanno dato alla conquista dei diritti sindacali, per loro stessi e per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Paese: per questo lancia un forte richiamo alla categoria perché il 21 ottobre prossimo dia il massimo contributo di adesione allo Sciopero Generale e sostenga convintamente le ragioni del NO al referendum Costituzionale partecipando alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 22 ottobre 2016