USB Lavoro Privato/Attività Ferroviarie: false prospettive e vere complicità
Abbiamo letto il comunicato unitario delle segreterie nazionali di FILT CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti, FAST, UGL, del 4 marzo scorso sugli incontri di confronto con RFI per i settori di Manutenzione Infrastrutture e di Circolazione: è scandaloso!
Scandaloso perché per una bella metà del discorso riporta le dichiarazioni aziendali per accreditare la tesi che ci siano in atto politiche occupazionali positive nel settore della Manutenzione Infrastrutture, spacciando mezze verità sui dati delle assunzioni e omettendo completamente i numeri sui tagli ai posti di lavoro ( a colpi di accordi nazionali e territoriali) negli ultimi dieci anni sugli impianti delle varie Direzioni Territoriali Produzione, cosa che non consentendo possibilità di rapporto dei dati stessi, oscura la reale gravità della carenza di personale ( almeno 5 mila unità ) sulla condizione generale e di sicurezza sul lavoro nel settore stesso.
Scandaloso perché edulcora con giri di parole le gravi violazioni sugli orari di lavoro, gli straordinari imposti per accordo sindacale ai ferrovieri, e stende un velo (im)pietoso sulla insostenibile condizione di lavoro del personale dell'impresa privata, pesantemente presente nelle attività in appalto, per milioni di euro.
Scandaloso perché vi si sostiene una presunta azione a tutela delle professionalità in RFI quando tutti sanno che nel settore, per effetto delle gravissime carenze di addetti, si è consentita nel tempo una enorme banalizzazione dei ruoli e delle responsabilità, sempre più complesse ma sempre meno contrattualmente riconosciute e inadeguatamente gestite sul piano della formazione e della informazione ai lavoratori; a tutto servizio ancora dell'impresa privata e a tutto danno del patrimonio di conoscenze tecniche e normative in RFI, con la perdita di migliaia di posizioni professionali di Tecnico delle infrastrutture, e la messa all'opera di qualche centinaio di apprendisti, via via assunti mentre si svuotavano pesantemente gli organici degli effettivi in forza negli impianti manutenzione.
E mentre queste OOSS dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori del settore, costrette dalla catena di incidenti gravissimi e mortali nei cantieri di RFI delle ultime settimana dell'anno passato, quei lavoratori stessi sono da anni lasciati nell'assoggettamento ai criteri di produttività imposti dall'impresa privata e ridotti senza tutele contrattuali e senza un preciso orario di lavoro, con nastri giornalieri diurni e notturni che si alternano senza soluzione di continuità, che vedono erosi costantemente i periodi di riposo giornaliero e settimanale, pressati oltre ogni obbligo contrattuale a prestazioni in disponibilità/reperibilità che falsano il conteggio del lavoro notturno annuale.
In buona sostanza si tratta di politiche di complicità sindacal-padronale sulla pelle di chi è all'opera nelle attività ferroviarie, un settore che dovrebbe puntellare lo stato del diritto sul lavoro e invece è dato in pasto alle peggiori aspettative di un padronato che ha già danneggiato pesantemente le vite di milioni di lavoratori del privato e da anni sta dissanguando risorse e beni comuni del Paese.
Nel frattempo non si spezza la catena di incidenti gravi nei cantieri di RFI: nella scorsa settimana, nella sola DTP di Roma si sono verificati 2 incidenti gravi in cui un lavoratore dell'impresa privata e un ferroviere sono rimasti gravemente lesionati alla mano con parziale amputazione di un dito.
Unione Sindacale di Base ribadisce la sua posizione di contrasto a tutto ciò agendo sul piano della denuncia agli organi terzi e ai referenti politico istituzionali quanto su quello della effettiva azione sindacale; in questo senso annuncia l'adesione delle strutture ferroviarie allo sciopero generale indetto per il mese di aprile contro le politiche padronali in atto nel Paese.
UNIONE SINDACALE DI BASE Lavoro Privato - Attività Ferroviarie