Tavolo sulla sicurezza nel porto di Trieste, USB: totale indisponibilità di TMT verso le proposte dei lavoratori
Per USB era chiara la natura del tavolo con TMT tenuto sabato 11 febbraio dalle 14.30 alle 19 circa: trovare misure provvisorie per mettere in sicurezza il molo VII del porto di Trieste in attesa dei tavoli tecnici che determineranno il nuovo regime di misure da adottare per evitare che altri lavoratori come Paolo Borselli perdano assurdamente la vita.
USB ha chiesto quindi pacatezza a tutti gli attori al tavolo per evitare un botta risposta di accuse reciproche e per evitare che si alzassero barriere tra azienda, organizzazioni sindacali e rappresentanza dei lavoratori. Per noi le barriere servono sui moli, non quando si parla della vita dei lavoratori.
L’azienda non ha colto minimamente l’apertura delle organizzazioni sindacali, ha ignorato le proposte dei lavoratori ed ha palesato l’intenzione di lasciare tutto com’è, aspettando il tavolo tecnico di mercoledì in Prefettura. Cioè coi lavoratori che, ove necessario, continueranno a manovrare i carrelli lato mare.
Ne è seguita una levata di scudi di tutte le organizzazioni sindacali e diverse sospensive per consultazioni da ambo le parti, che hanno trasformato un tavolo che doveva essere di conciliazione per la maggior sicurezza possibile dei lavoratori, in un mercato delle vacche.
Alla fine è uscita, dopo alcune proposte dell’azienda assolutamente irricevibili, dopo ore di discussione accompagnate da rabbia ed amarezza, una soluzione temporanea: il pianale con le ceste verrà messo in zona sicura (dietro le gru) e la movimentazione ceste coi carrelli verrà fatta lato terra.
Se questa è una proposta che ha parzialmente soddisfatto i lavoratori, riteniamo che sia solo provvisoria e che bisogna ripensare il sistema di sicurezze del molo VII.
Un altro limite importante palesato a quel tavolo è che non possono più essere le aziende ad avere l’ultima parola sulla sicurezza, perché da sempre sicurezza e profitto non sono mai andati d’accordo. E in mezzo ci sono i lavoratori e le loro vite!
Anche per questo USB ha proclamato a livello nazionale lo sciopero del 25 febbraio in tutti i porti italiani affinché l’intero sistema della sicurezza nei porti sia rivisto mettendo mano e integrando il Testo Unico sulla Sicurezza (81/2008) con i DL dei porti (271 e 272 del 1999).
Nessuno sinceramente si aspettava l’assoluta indisponibilità dell’azienda TMT a fronte di questa morte atroce. Questo è stato un tavolo che nessun sindacalista avrebbe mai voluto fare.
per il Coordinamento Mare & Porti USB Federazione di Trieste
Massimiliano Generutti
Trieste, 12 febbraio 2023